Il Consumo di acqua: un costo
Oggi, il 22 marzo è la giornata mondiale dedicata all’acqua, questa ricorrenza mi ha ricordato che l’Italia ha ricevuto l’80% di pioggia meno della media e -60% di neve. Un crollo delle quantità di acqua che di solito riceviamo con le precipitazioni, che continuerà almeno nell’immediato futuro aggravando la condizione di siccità estrema, eppure in Italia, continuano a sprecare 104.000 litri di acqua al secondo, per circa 9 miliardi di litri al giorno, un dato terribile, un vero crimine ambientale, se pensiamo che ogni anno nel mondo muoiono 8 milioni di persone a causa della siccità, delle malattie causate dalla carenza di servizi igienici e di acqua potabile.
Quando si parla di consumo di acqua spesso ci preoccupiamo del costo in bolletta e non dei litri consumati. Oberati di spese ognuno di noi, purtroppo, ci focalizziamo solo sul costo al litro e non sul consumo di acqua pro capite o del nucleo familiare.
Il consumo d’acqua pro capite annuale e giornaliero rappresenta però un dato essenziale per valutare la disponibilità di questo bene prezioso ma anche i suoi sprechi. Il costo del consumo pro capite di acqua a lungo termine infatti sarà molto più alto del prezzo che si legge in bolletta perché stiamo consumando troppo un bene che scarseggia sempre di più.
Ormai è chiaro a tutti che l’acqua è un bene prezioso e che le riserve idriche scarseggiano sempre più mentre la popolazione mondiale aumenta e così il suo consumo. Si parla però di 1 miliardo di persone al mondo che non ha ancora acqua potabile e di ben 4 miliardi o metà della popolazione mondiale che non ha accesso a questo bene.
Dati che ci fanno capire che i fortunati che hanno a disposizione elevate quantità di acqua la stanno sprecando a dismisura. Tra questi fortunati noi Italiani siamo tra i primi per disposizione ma anche per sprechi: purtroppo l’Italia per consumo di acqua giornaliero occupa un primato in Europa che non ci dovrebbe rendere felici ma consapevoli del fatto che stiamo sbagliando molto e tutti nella gestione di tale bene.
Ora più che mai bisogna iniziare a cambiare prospettiva imparando a valutare la propria bolletta anche in ottica di sostenibilità della vita dell’uomo.
Disponibilità minima di acqua necessaria all’uomo
Si è valutato in 5 litri pro capite il fabbisogno minimo biologico giornaliero di acqua. Dovremmo coprirlo per metà bevendo acqua potabile del rubinetto o in bottiglia e per metà con l’acqua disponibile negli alimenti, in particolare frutta e verdura.
Partendo dal presupposto che senza acqua non si vive oltre una settimana, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) consiglia una disponibilità non inferiore ai 50 litri a persona per garantire condizioni di vita accettabili. Ma per molte persone una disponibilità di 50 litri di acqua al giorno rappresenta pura utopia.
Le Nazioni Unite hanno quindi fissato ad almeno 40 litri il diritto minimo di acqua pro capite, obiettivo che mobilita ogni anno la Giornata mondiale dell’acqua che cade sempre il 22 marzo.
L’OMS dichiara però che una soglia di consumo di acqua pro capite al di sotto dei 50 litri di acqua rappresenta una sofferenza per la mancanza di acqua.
La carenza di acqua riguarda il 40% della razza umana e si traduce in 1 bambino su 5 nel mondo morto per mancanza d’acqua.
Dati assolutamente allarmanti in un mondo che celebra ogni giorno il progresso, l’evoluzione e l’innovazione, sapere che ci sono ancora bambini che muoiono per carenza di acqua dovrebbe farci riflettere.
Consumo di acqua nel mondo
Nel mondo le disparità del consumo di acqua sono enormi. Si passa dai 425 litri al giorno di uno statunitense ai 10 litri di un abitante del Madagascar, è chiaro che abbiamo tutti molto su cui riflettere.
Se da una parte ci sono persone che “rischiano di annegare” nei litri di acqua consumati ogni giorno, dall’altra parte in ben 29 Paesi nel mondo, il 65% di abitanti non ha a disposizione il fabbisogno idrico di acqua, e parliamo di ben 1,2 miliardi di persone nel mondo che non hanno acqua potabile a sufficienza.
Tutto ciò ci deve preoccupare perché altri dati indicano che dal 1980 ogni anno si registra un aumento di richiesta d’acqua dell’1% che riflette l’incremento della popolazione mondiale, la crescita dell’economia e delle industrie oltre ai cambiamenti climatici in atto.
L’emergenza idrica è ormai un dato di fatto.
Gli sbilanciamenti tra la scarsa disponibilità in alcuni paesi e l’eccessivo consumo di acqua in altri sono enormi e agire in ottica di sostenibilità e rispetto della vita e del prossimo è diventato un dovere per tutti.
Il progresso e l’innovazione servono a poco se non si trova il modo di assicurare a tutti gli abitanti della Terra l’acqua di cui hanno bisogno.
Consumo di acqua in Italia
L’Italia è al primo posto in Europa per il consumo di acqua pro-capite con ben 428 litri a testa e ognuno di noi è direttamente responsabile di ben 220 litri.
Infatti si stima che il 48% di questo consumo giornaliero di acqua rappresenta le perdite per anomalie della funzionalità degli impianti, un problema contro cui amministratori e gestori degli impianti idrici lottano da anni per arginare l’accumulo di uno spreco spesso ereditato dopo anni e anni di cattiva manutenzione.
In ogni caso, ognuno di noi dovrebbe iniziare a focalizzare quei 220 litri di acqua, il fabbisogno minimo di acqua giornaliero per ben 4 persone. In pratica il consumo di una famiglia di 4 persone, genitori e due figli, è di ben 880 litri!
Un valore molto al di sopra dei 350 litri di una famiglia canadese, dei 165 della media di una famiglia europea e dei 20 litri di una famiglia africana.
L’Italia poi è al terzo posto nel mondo per consumo di acqua in bottiglia con ben 7 famiglie su 10 che consumano acqua in bottiglia con una spesa di 11,90 € al mese. Per evitare un consumo eccessivo di bottiglie di plastica dannose per l’ambiente, dovremmo cominciare a valutare delle alternative più sostenibili come il vuoto a rendere.
Dati che ci fanno capire che dobbiamo cambiare e imparare a gestire con rispetto le riserve idriche a disposizione. Non occorre andare oltre confine per parlare di rischio idrico, basta rimanere in Italia.
Il nostro Paese ospita sì un’enorme riserva d’acqua ma la sta impoverendo: lo sfruttamento delle falde acquifere porta ogni anno a una diminuzione della nostra disponibilità di acqua e le località a rischio di emergenza idrica crescono.
I dati evidenziano che nei mesi più caldi, da giugno a settembre, il consumo di acqua scende sotto la soglia dei 50 litri pro-capite per il 15% della popolazione italiana.
Tanti piccoli gesti per creare la consapevolezza di una sostenibilità collettiva
Il costo in bolletta quindi è minimo se si pensa al prezzo in termini sociali, ambientali e vitali che deriva dallo spreco di acqua. Capire come ridurre il consumo di acqua pro-capite inoltre aiuta sia a ridurre le spese familiari che a garantire acqua nel tempo per tutti.
Il problema degli sprechi di acqua infatti, si ripercuote sempre più negativamente sulle riserve di questa risorsa. Inquinamento e cambiamenti climatici sono sempre più sfavorevoli.
Quindi iniziare ad agire in ottica di sostenibilità e risparmio dell’acqua è indispensabile. I dati attribuiscono sì la maggior parte del consumo di acqua all’agricoltura con il 70% e alle industrie con il 20%, ma ognuno di noi può contribuire a migliorare quel 10% derivante dal consumo domestico.
Si potrebbe pensare che l’impegno del singolo conti poco e ancor meno in una percentuale del 10%. Sbagliato!
Il lavoro di ciascuno può diventare quello di moltissimi se ognuno di noi inizia nel suo piccolo a fare e a creare una consapevolezza che può diventare virale e trasformarsi in un’abitudine diffusa al risparmio di acqua per il bene di sé stessi, dei propri cari e di tutti.
Una consapevolezza che poi arriverà ancora più incisiva nei vari ambiti, agricoltura e industria, dove l’uomo lavora.
Ogni uomo partendo dal suo piccolo può contribuire a fare la differenza.
L’obiettivo comune e in ogni ambito è ridurre il consumo e gli sprechi di acqua. Risparmiare acqua è necessario non solo per ridurre le spese familiari ma anche per assicurarci nel tempo la disponibilità di questo bene vitale. La superficie della Terra è quasi tutta ricoperta di acqua (71%) ma il 97,5% è salata e, del restante 2,5 %, solo l’1% è utilizzabile per le attività umane e sta diminuendo. Bisogna quindi che ognuno di noi inizi a ridurre questo costo vitale e sociale importante per la sostenibilità della vita stessa!