Gli impollinatori

28 Settembre 2020 0 Di Laura Contoz
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Si sente parlare del pipistrello come una creatura dannosa, per il collegamento nelle vicende del coronavirus, ma non è così!

Cercherò di spiegare quanto è importante il pipistrello

Il pipistrello, “contenitore” di tantissime specie differenti di virus (e anche di molti altri coronavirus), tuttavia, nonostante la creatura sia collegata con l’epidemia, l’animale non ha certo delle colpe dirette e, anzi, la sua importanza nell’ecosistema è considerevole.

I pipistrelli occupano una vasta gamma di habitat, come zone umide, boschi, terreni agricoli e aree urbane. Habitat, che noi esseri umani, tendiamo a distruggere, per costruire, oppure con una agricoltura intensiva, invece di preservare il loro habitat visto che è un animale fondamentale!

I pipistrelli dicono molto dello stato dell’ambiente in cui abitano, in quanto sono i principali predatori di insetti notturni e sono sensibili ai cambiamenti nelle pratiche di uso del suolo. 

Le pressioni che affrontano – come il cambiamento del paesaggio, deforestazione, l’intensificazione agricola, lo sviluppo e la frammentazione dell’habitat – sono rilevanti anche per molte altre specie selvatiche, rendendoli indicatori eccellenti per la salute collettiva di una determinata zona.

Il pipistrello, infatti, è considerato come “indicatore biologico”, poiché aiuta gli scienziati a controllare la perdita di biodiversità. Queste creature “sorvegliano” costantemente l’ambiente in cui abitano, attraverso lo studio del pipistrello, i ricercatori riescono a comprendere la situazione dell’intero ecosistema.

Il contributo nell’impollinazione è indispensabile, anche se poco conosciuto,  oltre 500 specie vegetali si affidano ai pipistrelli per impollinare i loro fiori, tra cui specie di mango, banana, durian,  un frutto molto popolare che ha un valore di oltre 230 milioni di dollari all’anno nel sud-est asiatico, e si affida quasi esclusivamente al pipistrello per l’impollinazione.

Non dimentichiamoci di guava e agave, utilizzate per produrre la tequila, anche per queste specie l’impollinazione è affidata quasi esclusivamente ai pipistrelli!

Potreste vivere senza tequila?? Io no

pipistrello che magia e beve da fette di melone appese ai rami in un centro di recupero dedicato a loro

Foto di Miriam Fischer da Pexels

L’impollinazione delle piante da parte dei pipistrelli è chiamata chiropterofilia.

Le piante impollinate dai pipistrelli hanno spesso fiori notturni pallidi, al contrario, delle api che sono per lo più attratte da fiori luminosi di giorno, e alcuni pipistrelli si sono evoluti in modo specifico, per raggiungere il nettare contenuto al loro interno.

Qualche numero per farvi capire che lavoro immenso svolgono

Sebbene l’impollinazione dei pipistrelli sia relativamente rara rispetto all’impollinazione di uccelli o insetti, comporta un numero impressionante di piante; 

si verifica in oltre 528 specie di 67 famiglie e 28 ordini di una grande divisione di piante, in tutto il mondo.

Le volpi volanti, ad esempio, sono note per impollinare i fiori di circa 168 specie di 100 generi e 41 famiglie, mentre i pipistrelli phyllostomidae impollinano i fiori di circa 360 specie di 159 generi e 44 famiglie.

Come gli uccelli, alcuni pipistrelli svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione dei semi di alberi e altre piante; questi animali trasportano semi mentre digeriscono il frutto, che poi espellono lontano dall’albero originale.

Poiché aiutano a impollinare e disperdere i semi, possono anche svolgere un ruolo importante nell’aiutare la ricrescita dopo l’eliminazione delle foreste. Sulla base della produzione agricola e dell’impollinazione dipendente dagli animali, il valore economico totale dei pipistrelli, nei servizi di impollinazione globale, è stimato in 200 miliardi di dollari.

I pipistrelli si cibano di insetti e lo fanno davvero molto bene. La maggior parte di queste creature sono insettivori:

il lavoro del pipistrello dalla coda libera messicano, ad esempio, è stato riconosciuto come un importante “servizio di gestione dei parassiti” nell’agricoltura del cotone, si ritiene che le colonie più numerose possano mangiare oltre 100 tonnellate di insetti a notte.

Poiché mangiano così tanti insetti, quindi, in alcune regioni, possono anche ridurre la necessità di spray antiparassitari. Solo negli Stati Uniti, il valore stimato dei pipistrelli a causa della riduzione dei costi delle applicazioni di pesticidi è compreso tra 3.7 e 53 miliardi di dollari all’anno, esclusi i costi degli impatti dei pesticidi sugli ecosistemi.

Il Pipistrello e il coronavirus

Nonostante il pipistrello sia complice involontario del contagio del virus, che ultimamente condiziona le nostre vite, sembra essere stata, la stretta coopresenza di pangolini e pipistrelli, imposta dall’uomo, in condizioni igieniche pessime (macellati illegalmente e venduti senza controlli sanitari) nei mercati dei paesi dell’Asia ad aver “forzato” il salto di specie.

Si deve sottolineare che nessun coronavirus potenzialmente dannoso per l’uomo è stato isolato in Italia o in Europa nei pipistrelli, così come ribadisce anche l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.